RICEVO & PUBBLICO :::
SCRIVE OGGI Enrico Tuci ….
Caro Ministro,
sono rimasto veramente colpito dalle argomentazioni e dai toni della lettera di risposta al mio sfogo che porta la Tua firma e profondamento deluso nell’aspetto umano.
Dal momento che la reciproca stima che sembrava essersi creata viene totalmente a mancare preferisco ristabilire le distanze dovute e rivolgermi a Lei in maniera formale.
Mi contesta di stimare in 14 milioni per anno la spesa della giustizia sportiva (che non funziona affatto, ne è la riprova la quantità di contenziosi che poi finisce al Tar…)
ebbene affinché Lei possa essere ben informato, tanto per far chiarezza, in un Ministero che non ha mai brillato per trasparenza, la spesa ammonta ad Euro 14,5 milioni così suddivisi:

– 8 milioni per giudici, commissari e commissioni disciplinari
– 2,5 milioni per i veterinari di servizio in ippodromo
– 4 milioni per le analisi del laboratorio Unirelab

A casa mia il totale è di Euro 14,5 milioni, i dettagli glieli potranno fornire i Suoi dirigenti perché mi creda, tutto è sempre stato talmente nascosto che non è facile,come pare dalla Sua lettera, venire a conoscenza di questi dati.
Così come non è mai stato pubblicato alcun bilancio consuntivo e preventivo specifico al settore (avulso dalle generiche imputazioni per macrocapitoli del bilancio del Mipaaft), dal quale si evincesse, per esempio, la reale distribuzione del Montepremi, sempre tenuta nascosta e mai potuta verificare da nessuno.

Tanto per darLe qualche dritta, che i suoi non Le daranno mai, in Italia paghiamo Euro 230,00 una analisi (per ciascun cavallo controllato) che negli altri paesi europei costa molto meno. E poi UnireLab che, ribadisco, è finanziato dal Mipaaf con i fondi destinati all’ippica, può postare utili complessivi (post tasse!) per il biennio 2016/17 di un milione
di Euro. Verifichi.

Il ruolo della giustizia, così mal gestito ed interpretato in Italia, dovrebbe:
A – tutelare l’ambiente delle corse imponendo una disciplina comportamentale che qui ormai è diventata una chimera.
B – assicurare il benessere dei Cavalli, che sono il Capitale Sociale del settore, oggi totalmente indifesi da un sistema eticamente decaduto in cui domina l’abuso sul Cavallo, ne sono prova i recenti episodi accaduti a Napoli che hanno indignato il mondo ippico internazionale ed hanno evidenziato la normalità delle violazioni al benessere animale e l’imbarazzante decadimento dell’ambiente ippico nel quotidiano italiano.

Due missions completamente fallite!

Non mancherò, nei prossimi giorni, di spiegarLe pubblicamente molte altre cosette curiose che succedono nella gestione dell’ippica all’interno del Suo Ministero, cose che succedono da tempo, per carità, ma cose che Lei avrebbe avuto il compito di far verificare e sulle quali avrebbe dovuto, secondo la logica di un buon amministratore, intervenire.

Mi rendo conto che i Suoi impegni Le impediscono di seguire questi dettagli ma chi sostiene di aiutarLa forse La sta tradendo e mettendo in cattiva luce agli occhi del mondom reale di chi lavora. E questo comunque non può giustificare, a mio avviso, l’arroganza dei toni da Lei usati.

Per tornare alle questioni personali, si fa per dire.
Non capisco come possa definirmi “un certo Enrico Tuci” quando abbiamo più volte avuto l’occasione di parlare a fondo dei temi e delle problematiche ippiche che il movimento Lega pareva avesse a cuore, intenzioni che noi abbiamo diffuso, pubblicizzandovi nel settore ed esponendoci per voi, mettendoci al contempo a disposizione per qualsiasi soluzione avreste voluto adottare dal momento che la compagine a cui appartengo fin dai tempi di Zaia, ovvero 11 anni fa, ha sempre lavorato a stretto contatto con tutti i Governi fornendo soluzioni, spiegando come funzionano i sistemi ippici nel mondo e spendendo molti soldi e tanto lavoro per sostenere tutte le riforme che la politica per ben 11 anni ha tentato di realizzare, tutte sistematicamente sabotate dai personaggi che oggi Lei sembra difendere. Eppure sono indifendibili!

Definirmi poi “una zavorra per il settore avvezzo più a squallidi comunicati che a fattive proposte” mi pare paradossale ed offensivo e mi ricorda fasulle argomentazioni già sentite nei Suoi uffici da chi, pur di mantenere lo status quo, ha da sempre denigrato il nostro lavoro. Perché lì dentro niente deve cambiare e niente cambierà finché non troveremo un Ministro con quell Palle che Lei aveva assicurato più volte di avere!

A tal proposito rammento quando, esattamente il 18 settembre scorso, ovvero più di sette mesi fa, dopo uno dei nostri incontri, in provincia di Verona, vi abbiamo fornito,
nella persona del Dott. Fiorentino, il cd. Piano Zaia, che nemmeno conoscevate, il Piano industriale redatto da Ambrosetti e, come certamente hanno fatto anche molte altre
parti attive e sane del settore, un lungo elenco delle emergenze da affrontare subito a partire da quella dei pagamenti.
Adesso fa veramente dispiacere, anche dal punto di vista umano, vedere negato il rapporto (di fiducia?) che si era creato e vederLa in balia della perfida burocrazia di quei personaggi che da molti anni gestiscono il settore con risultati estremamente fallimentari e con numeri talmente negativi tanto da farLe strabuzzare gli occhi quando glieli mostravo.
Personaggi il cui operato non viene MAI da nessuno controllato ne tantomeno messo in discussione. Perché?
Tutti personaggi da Lei confermati e elevati al rango di padroni di tutto il settore, decreto dopo decreto, inspiegabilmente.

Tanto per darLe un altro dato consideri che dal primo gennaio di quest’anno il trend di perdita della raccolta del gioco è incrementato, in questo periodo stiamo perdendo oltre il 16%, lo scorso anno abbiamo perso il 15%, e, pur nella difficoltà di reperire dati, dal 2015 ad oggi il crollo del gioco sui due totalizzatori si attesta sul 40%, per esempio! Dati
che in qualsiasi azienda avrebbero causato l’allontanamento dei responsabili, mentre qui invece vengono premiati!

Tutto il settore, mi creda, tutto, si chiede perché non avete ascoltato nessuno di quelli che vi hanno fatto “proposte fattive” e che vi hanno consegnato lavori costati energie e quattrini, inclusi quelli, apprezzabili, nell’ambito della Sua Task Force?
Avete forse già un disegno che a noi del settore, poverini, non è dato conoscere?
Evidentemente ci dovremmo mestamente inchinare alla dittatura dei Suoi dirigenti, il cui operato, su tutti i fronti, è ben definito dal Sig. Mazzucato, persona stimabile da Lei nominata, in quota Lega, nella Task Force, il quale, dimettendosi in data 19 aprile 2019, esprime tutte le sue perplessità definendola “una Task Forse costretta dalla burocrazia ministeriale alla confusione e pressapochismo e di fatto votata al fallimento”.
Finalmente la verità.

Bene, l’importante è aver capito definitivamente da che parte Lei pare stare …
Ero convinto che avreste tutelato chi lavora e chi conduce le aziende, evidentemente ho preso un abbaglio e come me molti altri.
Il massiccio consenso che la Lega aveva ereditato dal lavoro del Ministro Zaia è stato incredibilmente dilapidato in pochi mesi.
Non sapevo che il movimento della Lega si adoperasse a favore delle perverse macchine burocratiche romane a discapito di coloro che lavorano e ancora investono e che magari, ogni tanto, di fronte a delle malefatte colossali, che Lei ancora evidentemente non conosce e a cui non crede, sentono il dovere di denunciare (anche agli organi amministrativi dello Stato e alla Magistratura) cosa accade e di spiegarlo con dei comunicati che Lei definisce “squallidi”; peraltro non La facevo una persona così sprezzante, sembra quasi che non siano parole Sue.
Proprio non capisco, prima dice che al nostro posto si “incazzerebbe” di fronte ai mancati pagamenti dei Premi e poi reputa squallido chi, distrutto da attese che durano molti anni, lo fa?!

Riguardo ai fatti, che sono l’unica cosa che conta, la realtà è ben diversa da quella esposta nella Sua lunga lettera, finora nulla è stato fatto, nessun problema risolto e nessuno vede nell’operato dei burocrati il germe di qualcosa di risolutivo, piuttosto si nota una intensa attività di occupazione delle poltrone dirigenziali sempre molto comode e la nascita di appalti e appaltini appetitosi, purtroppo.

Fa veramente dispiacere anche essere definito “una zavorra”. Evidentemente coloro che conducono aziende agricole, che allevano cavalli, magari anche importanti come Ringostarr Treb (il cavallo trottatore italiano più veloce di sempre, da me allevato, vincitore dell’Elitloppet 2018 ed unico portacolori che nel 2018 ha fatto suonare l’inno italiano nelle corse di massimo livello europeo) e che ancora investono e credono nel settore sono considerati, nei Suoi uffici, dei rompicoglioni, lo sappiamo bene.

Ma quanti dei burocrati dei Suoi uffici sono mai entrati in un ippodromo? O in un allevamento?
Da sempre vengono ogni giorno denigrati e presi per i fondelli tutti quelli che la mattina si alzano presto per lavorare i Cavalli e che ogni giorno girano l’Italia per correre: tutte “zavorre” fastidiose?!

Le rammento che le “missions” di chi gestisce l’ippica dovrebbero essere prevalentemente:
A – Selezionare la razza affinché si producano cavalli sempre migliori che vincano nel mondo (il contrario di quello che sta facendo il Mipaaft che ha optato per l’appiattimento e per la distribuzione mutualistica del reddito ippico di cittadinanza: un errore gravissimo)
B – Offrire un prodotto vendibile nei canali della raccolta delle scommesse affinché si incrementi il gioco sui cavalli per produrre risorse per il settore (mentre oggi la burocrazia rinuncia a queste risorse dando per scontato un contributo assistenzialistico che poi viene usato in maniera sempre più clientelare se non addirittura sperperato: un altro errore gravissimo)

Mi creda, forse come ippici siamo disuniti, ma siamo tanti, non sottovaluti le dimensioni del settore e del peso nel contesto sociale degli appassionati di ippica.
Forse pensate che la lobby della burocrazia romana vi farà avere più voti delle famiglie dell’ippica?

Peccato, un’altra occasione sembra mancata, ma Le assicuro che non ci inchineremo di fronte alla macchina burocratica del Mipaaft.

Tanto era dovuto.
Enrico Tuci
4 maggio 2019

Foto : Enrico Tuci, allevatore di Ringostarr Treb , vincitore dell’Elitlopp

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