Intervista a MASSIMO COMPAGNO trainer di due lettere “Z” figlie di Nad Al Sheba qualificate a grande media

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Sono figlie del fenomenale stallone (come già anche in corsa) Nad Al Sheba due delle prime Z qualificatesi in Italia che a inizio maggio sono state già capaci di trottare all’ottima media di 1.15.9 e di 1.16.3 su una pista piccola dai tempi veritieri e non velocissima come Padova.

Sono Zazzà Del Pino (la mamma è Galaxy Del Pino, a sua volta figlia di Zazà Ok vincitrice del Marangoni Filly 1999 e che è sorella di Follia a segno nel Berardelli Filly 2005 e madre di Pioneer Gar; quarta madre Mystic Sign che ha prodotto Mystic Park vincitore dello Yonkers Trot e della Dexter Cup) e Zingara Del Pino (sorellina di Pantera Del Pino, dato che la madre è Silla Del Pino, sorella di Lady Del Pino; terza madre è Altaseta Sp che ha prodotto Magia Del Lupo, quarta madre Silente vincitrice dell’Allevatori 1969 e dell’Emilia), entrambe della Società Agricola Giovi, allevate dall’Azienda Agricola il Pino.

Davanti è andata Zazzà (con Poalo Leoni in sulky) che ha tenuto andatura costante con Zingara (in sulky Massimo Compagno) che l’ha seguita affacciandosi su di lei nel mezzo giro finale. Le due hanno concluso senza forzare alle ottime (di questi tempi per delle puledrine) medie di 1.15.9 e di 1.16.3. Se il buongiorno si vede dal mattino …

Buongiorno eh Massimo!

E’ un buongiorno sì! Le ho appena lavorate entrambe e (come presumevo) non hanno risentito affatto della qualifica, anzi sono belle allegre e vogliose di andare”.

1.15.9 la Zazzà e 1.16.3 la Zingara, ti aspettavi una qualifica a queste medie? Le avevi già lavorate svelte?

Mario, può sembrare retorica ma non lo è, credimi: hanno fatto tutto da sole. Noi, io e Paolo Leoni, le avevamo lavorate molto sul fondo, facendo solo un paio di strappettini, partenza e arrivo. Sapevamo che erano superpronte per la qualifica ma il loro lavoro più veloce era stato in 2.12; in qualifica gli abbiamo mollato un po’ le guide e loro han fatto quello che si sentivano di fare, solo in arrivo gli abbiamo fatto vedere un po’ la frusta ma solo per tenerle concentrate negli ultimi metri e fargli capire che quello è il punto cruciale di una corsa”.

Entrambe figlie di Nad Al Sheba, una sicurezza come stallone.

Sì, oltre alla sua grande genealogia Nad Al Sheba trasmette precocità e in Italia questa dote è molto importante perché i puledri solitamente corrono subito e i soldi sono all’inizio della carriera. Le due puledre hanno il loro carattere, sono un po’ bisbetiche e all’inizio non è stato facile, ma lavorare sulla qualità con puledre forti è stimolante, è giusto che abbiano il loro caratterino ed è bello riuscire a educarle con le buone; sempre con le buone perché i puledri sono come bambini, poi se ti punti con la forza contro i puledri non riuscirai mai a farne mentalmente dei corridori”.

E con Zazzà e Zingara sei riuscito, in qualifica bravissime.

Sì, loro anche in box sono tranquille ora, in pista dopo averle domate talvolta si impuntavano un po’ ma ora hanno già imparato il mestiere, in qualifica sembravano due cavalle anziane”.

Hanno viaggiato a una media che per un due anni di questi tempi si vede di rado, quanto potrebbero fare secondo te?

Se le impegnassi (cosa della quale ovviamente al momento non c’è bisogno) penso che farebbero intorno al’1.59, ma è meglio andare piano e farle correre per quanto gli viene spontaneo, salvo infortuni dovrebbero diventare due cavalle buone” .

Come e dove lavorate i cavalli tu e Paolo Leoni?

A Sant’Angelo di Piove Sacco, all’allevamento Gardesana dei Fraccari, abbiamo una pista tonda di 1100 metri e una dritta di 500. Con i puledri non faccio velocità, cerco più di occuparmi della loro ginnastica e di farli maturare a livello mentale, quando un puledro ha il lavoro e sta bene fisicamente e mentalmente poi la velocità la fa da sè”.

Quanti cavalli avete in scuderia?

Circa 25, una quindicina della Indal di Legati e una decina di altri proprietari, tra cui il proprietario di Zazzà e di Zingara, titolare della Giovi che ha rilevato i cavalli dell’Allevamento del Pino”.

Com’è nato il binomio Compagno – Leoni?

Ho sempre preferito allenare anziché guidare, ho fatto anche l’allevatore per passione, vedevo che i cavalli che domavo poi riuscivo a portarli in pista anche quando avevano una genealogia non eclatante. Ho proposto il mio sistema con i puledri a Paolo Leoni che è stato entusiasta del connubio e del mio “sistema” di preparazione dei puledri e ora lui principalmente è prima guida e io principalmente allenatore, pur con ruoli interscambiabili”.

Infatti negli anni ti ho visto guidare meno.

Ho più la passione di seguire i puledri, infatti sono stato anche allevatore (dei targati Mast, acronimo di Massimo Compagno e Stefano Manzolli) perché volevo allargare i miei orizzonti, mi piace seguirli e portarli a diventare buoni trottatori”.

Il tuo cavallo più forte e il tuo cavallo del cuore?

Lesson Mast con cui al debutto avevo fatto il record europeo di 1.14.5 e avevo centrato il posto d’onore nel Criterium Vinovo; non era un cavallo tranquillo, una volta con un calcio rischiò di rompermi lo sterno, ma era fortissimo e mi ha dato belle soddisfazioni. Ottimi soggetti anche Lethal Mast e Forziere”.

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Tuoi obiettivi o sogni?

Riuscire a vincere un gran premio. Ora ho puledri di qualità in scuderia e quando hai buoni puledri è il momento di far vedere cosa vali. In seguito a Zazzà e Zingara abbiamo qualificato Zeus Indal che ha fatto 1.16.9, mentre a causa di un birillo ha fallito il test Zalie Gar ma entrambi i portacolori della scuderia Indal promettono molto bene”.

Quando è nata la tua passione per i cavalli?

Da bambino a Calcroci di Camponogara; a 200 metri da casa mia Favaro e Boscaro crearono un centro di allenamento all’avanguardia; ero un bambino alle prime classi delle elementari ed ero affascinato dal vedere Remigio e Lorenzo Talpo lavorare i cavalli, ogni tanto mi salivano sul ghig e mi davano le guide in mano. Finite le scuole dell’obbligo ho iniziato l’apprendistato con i Talpo e l’Allevamento La Perla, era il periodo di Super Freddie, Issandro, eccetera. Poi il corso allievi, le prime vittorie, l’inizio del lavoro da trainer per l’appassionato proprietario Roberto Iuliano, avevo un cavallo buono come Oriele D’Este, poi l’Allevamento d’Orient con punta Nerinda As. Poi una parentesi fuori dal Veneto con Antonio Merola e l’incontro con quello che reputo il mio maestro, anche se ha lasciato l’ippica, Giulio Scrocca della scuderia Ocres, che allenava, guidava, ha fatto esperienza in America: lo reputo il mio grande maestro con cui è rimasto un rapporto di stima e amicizia”.

Altri tuoi colleghi che stimi?

Non vorrei sembrare estrerofilo ma apprezzo nei trainer stranieri il poco essere avvezzi alle chiacchiere e molto al lavoro di qualità con impiego quotidiano e metodo. Per Ehlert, Korpi, Bondo le vittorie parlano in vece loro”.

Hai altri hobby o passioni?

La passione per i cavalli è nata con me e mi assorbe. Posso guardarmi una partita di calcio o divertirmi a cena con gli amici, ma il mio pensiero è sempre ai cavalli”.

La qualifica di Zazzà Del Pino e Zingara Del Pino:

https://www.youtube.com/watch?v=Yqn-lvd8OGQ&sns=fb

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