CARLO ZUCCOLI
Mi sono preso qualche giorno di vacanza prima della maratona Doncaster – Leopardstown – Curragh ma, come ho scritto l’ultima volta, questa è un’attività 24/07: se si ha la passione la full immersion fa solo bene.
Se non avete la passione, forget about it.
Sono entrato in possesso dei dati sulle scommesse ippiche fino al 31 Agosto 2020 (Totalizzatore Nazionale) e ho “sghettato” anche quelli relativi alla quota fissa.

Tenetevi forte anche perché i “soliti noti” scriveranno che il calo è dovuto al fatto che Snai (e chissà perché non Sisal, Lottomatica, Tizio, Caio & Sempronio) ha “svenduto” la reta alle scommesse sportive.
Ho già scritto tantissime volte, ma la testa dei “soliti noti” è dura, anzi durissima, anzi di più, che quando, in Italia, era vietato scommettere sullo sport, in generale e, in particolare, sul Calcio, locale e estero, i movimenti di quelle scommesse, clandestine, erano enormi, ma quelle ippiche, quelle ufficiali e non, veramente, volavano.
E ho scritto, altrettante volte, che in Gran Bretagna e in Irlanda, da quando è mondo, nelle sale corse, si è sempre scommesso su tutto, si scommette su tutto e le scommesse ippiche volano.
Conclusione: i “soliti noti” sostengono una stupidaggine che di più non si può.

Passiamo alle cifre.

Nell’anno di grazia 2002 il movimento delle scommesse ippiche al Totalizzatore Nazionale è stato di € 2.733.980.000, il prelievo di € 834.980.000, la tassa di € 129.340.000, i punti vendita hanno incassato € 314.048.000, il monte premi (Trotto & Galoppo) è stato di € 215.420.000, il Mipaaft, o forse l’UNIRE, ma fa lo stesso, diciamo l’ippica, ha incassato € 164.890.000.
Già era stato fatto ricorso al credito bancario, perché il Totalizzatore Nazionale, imposto dall’Ing. Tomaso Grassi e dai suoi “amichetti” Fabbri & Melzi, già faceva acqua, per la non presenza di alcuno dei pilastri sui quali si deve fondare, come ho scritto milioni di volte.
I debiti se li è assunti lo Stato (come Alitalia & Co.), che ha fagocitato l’ippica (infatti l’ippica e le scommesse, in generale, in Italia, sono di Stato).

Nell’anno di dis – grazia 2020 il movimento delle scommesse ippiche al Totalizzatore Nazionale (fino al 31 Agosto) è stato di € 98.730.000, il prelievo (che in media è del 30,66%) è stato di € 31.790.000, la tassa (che è del 15,70%) di € 5.030.000, i punti vendita hanno incassato € 10.440.000 (e tutti perdono), il montepremi (Trotto & Galoppo) è stato di € 37.960.000 (robb de matt!!!!!), il Mipaaft ha perso, in totale, € 22.220.000 e mancano i contributi agli ippodromi (TUTTI SUPER – STIRATI E ALLA CANNA DEL GAS), i Commissari, le procedure anti – doping (???!!!), i costi propri, gli annessi e i connessi

Le scommesse a quota fissa, nello stesso periodo, sono state di circa € 100.000.000; il margine che hanno avuto i bookmakers (sono generoso) è stato di circa il 15%, vale a dire hanno pagato circa € 6.500.000 di tassa al Mef e € zero al Mipaaft, perché non esiste il cosiddetto levy, per l’uso dei dati.
In altre parole, in UK, i bookmakers pagano il 15% di GPT (tassa sui profitti settimanali lordi, quando ci sono) e pagano un altro 10%, sempre sui profitti settimanali lordi (quando ci sono), come levy, per l’utilizzo dei dati.
In Italia quando è stata introdotta la GPT, la tassa sui profitti lordi, le aliquote sono state invertite: chi guadagna di più paga di meno: l’on – line, dove i margini sono più risicati, paga di più del retail business dove i margini sono più elevati.
Dicono i “soliti noti” che l’on – line ha meno spese: SONO TASSATI GLI UTILI LORDI NON LE SPESE.

In UK i bookmakers pagano, tra GPT e levy, il 3,75% su margini, che sono circa il 15%; in Italia i bookmakers pagano oltre il 6% sui margini di circa il 15% e nulla va nelle casse dell’ippica.

Chi ha suggerito al Mef la GPT all’Italiana (purtroppo di “soliti noti” sono pieni i Ministeri), non aveva capito nulla e ha fatto il danno, al momento irreparabile, degli investitori su quei mercati e dei bookmakers, per non parlare dell’ippica.
Come ho scritto milioni di volte capire e copiare è un lusso che gli Italiani ippici e del settore scommesse non si vogliono togliere.
Non so se i “soliti noti” o qualcun altro hanno suggerito al Mef anche il cosiddetto Palinsesto Complementare: altro disastro, da me annunciato da anni, compresa la Tattersalls Regola 4, Italianizzata, per “strozzare” ancora di più, se possibile, gli investitori su quei mercati.
Non è finita, perché “i comandanti” vogliono aumentare l’offerta, a caso, delle corse estere.
Le corse di Gruppo di Ascot sono trattate allo stesso modo di quelle a Reclamare di Catterick Bridge: nulla contro quell’ippodromo, che non è di prima fascia.
I movimenti delle scommesse si reggono sull’effetto churn, sull’effetto volano: i “comandanti”, con il Palinsesto Complementare, fatto a c…o, quell’effetto tendono ad annullarlo, perché il pubblico degli investitori è sconcertato.
Sono tutti a caccia di fresca, ma è il sistema che non regge e che non può reggere.
Contenti loro, contenti tutti.
E non c’è possibilità di colloquio alcuno.

Dulcis in fundo: ora “i soliti noti” scrivono che i boxes (sì, al plurale Inglese, nonostante quello che dice l’Accademia della Crusca e alcuni “imparati” su FaceBook), nei centri di allenamento, si possono non pagare, i rifiuti che profumano di Coty non si devono smaltire, il personale delle scuderie, e dell’ippica in generale, deve essere “nero” al 95% e “li sordi de noantri” devono pensare a tutto.
La pensano così anche il Ministro Bellanova, il Signor Landini (CGIL), il Sottosegretario con delega all’ippica, On. Giuseppe L’Abbate, il Governo.
Quel Sottosegretario, incredibile, ma vero, ha dichiarato che vuole ridurre il “prelievo sulle scommesse ippiche a quota fissa” (sic) !!!!!
Il prelievo, Signor Sottosegretario, esiste solo per le scommesse al Totalizzatore (tanto gli scommettitori infilano nel calderone, tanto è il prelievo, tanto è distribuito a coloro che hanno successo nelle varie scommesse); per la quota fissa esistono i margini per i bookmakers, che sono tassati, male in Italia, al lordo, quando ci sono.
Nemmeno al Bar chi tratta l’argomento usa un linguaggio peggiore di quello del Sottosegretario.

E ora la politica vuole accelerare i pagamenti agli ippici: vista la situazione, con quali soldi?
Con “li sordi de noantri”, naturalmente.

Viva.Da www.nelrossodelluovo.comDi questo passo dove andrà a finire l’ippica in Italia, grazie ai “soliti noti”?
Carlo Zuccoli
(04/09/2020 – 08:44)

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