Carlo Zuccoli 12:20 (4 ore fa) Da www.nelrossodelluovo.com
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Pubblichiamo due scritti del Dr. Andrea Branchini, che vive a Lexington, Kentukcy e che è un importante manager della Società di trasporti di cavalli Mersant.
Pensiero numero uno (scritto dopo il Florida Derby, inizio di Aprile 2019)

Udite, udite!
Il trionfatore del Florida Derby (G-1) MAXIMUM SECURITY (SA) (m. New Year’s Day) e’ l’equivalente ippico dell’Ultimo dei Moicani.
Il padre NEW YEAR’S DAY (USA) (Street Cry) e’ stato esportato in Brasile. Eppure aveva vinto la Breeders Cup Juvenile nel 2013 ed e’ figlio del popolarissimo STREET CRY.
La mamma LIL INDY (USA) (Anasheed) e’ stata venduta alle aste di Keeneland Novembre per la miseria di 11mila dollari a un acquirente coreano, gravida di NEW YEAR’S DAY, per cui con un fratello pieno o sorella piena del nostro eroe in pancia. Eppure LIL INDY e’ una vincitrice, e la sua mamma ha dato FLAT OUT (USA) (Flatter), plurivincitore di corse di Gruppo 1 (tre, per la precisione). Mi fermo qui, ma ci sarebbe da dire di piu’ su questa linea di mamme.Magari MAXIMUM SECURITY era sembrato antipatico. L’hanno fatto debuttare in una corsa a reclamare pura, con sedicimila dollari te lo portavi a casa. Ignorato, ha vinto di 10 lunghezze, facendo l’andatura per gli interi 1300 metri.
Poi ha fatto due corse a reclamare “miste” (Optional Claimers), su 1200 e 1400, vincendo la prima di 6 lunghezze e mezzo e la seconda di 18 lunghezze – diciotto! Su 7 furlongs, non nella Ascot Gold Cup!
Nel Florida Derby e’ andato in testa e alla fine ha vinto di 3 lunghezze e mezzo, registrando la miglior “Beyer Speed Figure” (un misterioso indice di velocita’) di tutte le corse di preparazione al Kentucky Derby disputate fino ad ora. Gli altri cavalli erano tra i migliori della generazione, e fu detto al fantino di mettersi di dietro, con umilta’ e pazienza.
Morale della favola: nessuno sa niente di niente. E’ il bello dell’ippica, no?

Pensiero numero due (scritto due settimane fa)

DE CELERITATE EQUORUM

Continua la saga di MAXIMUM SECURITY!
E’ andata cosi’. Ho scritto all’allenatore inglese Mark Johnston chiedendogli conferma della sua spesso ripetuta opinione che i cavalli mediamente rallentano o decelerano verso la fine della corsa, anche se spesso cosi’ non sembra per via dell’azione dei fantini e altri fattori intuitivi.
Mark Johnston ha risposto: “Si’. E’ vero, con rare eccezioni”. Poi mi ha fatto scrivere dal suo “guru” (parole di MJ) James Willoughby che mi ha dato due versioni delle frazioni di 400 metri del Florida Derby di MAXIMUM SECURITY.
Perche’ tutto questo? Il commento su MAXIMUM SECURITY del Blood Horse nella rubrica “Steve Haskin’s Derby Dozen” citava le frazioni finali del cavallo nel Florida Derby come “incredibili”, facendone una ragione in piu’ per metterlo tra i numeri alti della sua dozzina (sesto o giu’ di li’).
Dato che ho sempre pensato che i cavalli in corsa in America calano di piu’ nel finale dei cavalli in Europa (che pure calano, a detta di MJ), questo particolare ha stuzzicato la mia curiosita’.
Giudicate voi.
Le frazioni datemi da Willoughby sono queste:

Equibase: (primi 400m) 24.42 – (secondi 400m) 24.56 – (terzi 400m) 23.92 – (quarti 400m) 23.44 – (ultimi cento metri) 12.5
Trakus: Start – 2f: 1340ft run, average speed 37.4mph, 2f – 4f: 1329ft run, average speed 36.9mph, 4f – 6f: 1333ft run, average speed 38.0mph, 6f – 8f: 1331ft run, average speed 38.7mph, 8f – line: 665ft run (equivalent 1330ft run), 36.2mph.
Le frazioni “incredibili” date dal Blood-Horse erano riportate come 35″ & 4/5 negli ultimi trecento metri (23″ and 2/5 + 12″ and 2/5).
Io vedo grande costanza nell’andatura (possibile segno di qualita’), ma Johnston e Willoughby in queste cifre ci leggono in piu’ che il cavallo ha accelerato leggermente e brevemente entrando in dirittura per poi rallentare un tantino negli ultimi cento metri (quando era gia’ il sicuro vincitore). Per Johnston l’accelerazione, quando c’e’, e’ sempre breve.
Non contento, sono andato a una conferenza sulle corse degli umani di un fisiologo dell’Universita’ del Kentucky, che ha dissertato a lungo sulla complessita’ dell’interazione delle parti del corpo e del sistema nervoso che lavorano a produrre l’azione della corsa.
L’impressione che ho avuto delle sue conclusioni e’ che “il corpo conosce la propria andatura e ama ripetizione & costanza”, minimizzando cosi’ i miti popolari del tipo “nuova energia (second wind)” oppure “la mente conta piu’ di tutto”.
L’andatura e’ tutto.
Chiaramente ci sono atleti umani che hanno fatto vedere un’accelerazione incredibile alla fine di corse di mezza e lunga distanza (Steve Ovett e Alberto Cova, per esempio), ma gli umani hanno rispetto ai cavalli: meno peso, la coscienza razionale e una fisiologia piu’ semplice (e due gambe invece di quattro!) – cosi’ cambiare di marcia e’ piu’ facile.
Tutto qui. Ma per onesta’ e trasparenza devo fare tre chiose:
1) Willoughby dice che ha studiato per benino anche OMAHA BEACH (USA) (War Front)(il vincitore dell’Arkansas Derby) e conclude che e’ meglio di MAXIMUM SECURITY.
2) Al contrario del Blood-Horse, il Thoroughbred Daily News non ne vuole sapere di MAXIMUM SECURITY e lo ostracizza apertamente, mettendolo verso il fondo alla propria lista per il Kentucky Derby e dandogli nessuna possibilita’, se non quella di andare in testa all’inizio. Chissa’ perche’
3) Per dir la verita’ MAXIMUM SECURITY fa disperare anche altri giornalisti, a causa di questo: non lavora, fa delle mini-uscite a passo di caccia. Un lavoro sul mezzo miglio di 54 e 4/5 a Palm Meadows il 13 aprile e’ stato definito “il lavoro piu’ lento di sempre di un contendente per il Kentucky Derby”.
Il mistero continua.
Andrea Branchini
(FOTO)

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